Auguro a tutti Buone Feste e un 2015 nel quale la nostra fantasia sia così forte da impedire a chiunque di mettere il naso sulle strade che facciamo e sulle scelte che ne derivano. Vedrete che, così facendo, sarà più facile evitare che qualcuno possa anche solo pensare di comprare la nostra anima e, poiché certe azioni sono contagiose, sarà più probabile che in molti la smettano di vendere la propria. Basta fare Il contrario di re Mida, come dicono i versi che seguono (si trovano nella mia raccolta Viaggio all’osteria della terra.
Che la pace e la serenità siano le nostre strade nel 2015.
Michele Tortorici, Il contrario di Re Mida, (da Viaggio all’osteria della terra, Manni, 2012)
Finirà che almeno per un po’ diventeremo
ladri di fantasticherie. Diventeremo saltimbanchi
per fare capriole dentro a ogni racconto che sia stato
raccontato, per lasciarci cadere, come personaggi
ancora da inventare, in mezzo a storie come quelle,
per esempio, che leggevo
sui libri grandi, dalle pagine
spesse e un poco ruvide, che ho avuti
in regalo quando ero ragazzino. C’erano
in quei libri storie che io credevo vere e credo ancora
che posso finirci dentro se cammino
così come mi va, senza che altri
mi dica che strada fare – partenza, arrivo, percorso, se e dove
girare e tutto il resto.
Finirà che almeno per un po’ diventeremo
costruttori, per conto nostro, di strade dove nessun altro
metta il naso per dirci
da che parte andare. Tutto attorno
faremo come si fa con le montagne
di cartapesta del presepe. Uno scenario
diverso, però; lasciate fare a me: giungle, pirati, tigri,
avventurieri, fiumi, mari e infine navi ferme
nella nebbia: saranno strade
indecise, dubbiose, biforcate, con attraversamenti
continui perché possano
i nostri cammini sparpagliarsi qua e là, andare in su,
andare in giù, andare avanti e indietro, ritornare
− vivaddio − sulle orme lasciate, senza credere
che sia tempo perso.
Finirà che, se davvero costruiremo
strade dove nessun altro
metta il naso per dirci da che parte andare, impiastricciati
come saremo di terra, di pietrisco e di catrame, ci verrà
anche voglia poi di fare apposta il contrario
di quello che – dice il mito – faceva re Mida: toccheremo
tutti i pensieri e tutti i dubbi che ci saranno venuti in queste strade,
tutte le storie, tutte le parole,
tutti i nostri saperi pubblici e privati, tutti i libri
di tutte le avventure – peggio
per chi ancora non ne ha letto nulla! – e toccheremo
infine tutto quello
che ci piace per evitare che diventi oro.