I fiori di borragine

Una foto scattata per caso: «[…] fiori borragine, caduti / sul marciapiede sbrecciato e disposti / dal vento e dalla pioggia tra le foglie / secche» in modo tale da sembrare un’opera d’arte. Un click con lo smartphone. E poi, «una volta stampata, / mi è parsa, per l’armonia / delle forme e dei colori, bella / quella foto tanto che avrei voluto / metterci sotto la mia firma».
Nasce da questi piccoli fatti di piccola, banale quotidianità, il mio nuovo libro di versi: una plaquette di due poesie e un’Avvertenza.
Delle due poesie, la prima non è altro che la descrizione del mio incontro con «i fiori di borragine caduti»; la seconda è la dedica alla mia nipotina Stella Deniz per il giorno del suo secondo compleanno, il 1° gennaio 2020. L’Avvertenza (sempre in versi, naturalmente) è dedicata al possibile uso culinario, non dei fiori, ma delle foglie della borragine.
Questa plaquette è stata stampata in cento copie, dieci delle quali “di servizio” (quelle che vengono mandate d’obbligo alle biblioteche etc.) e novanta numerate e firmate dall’autore. Queste ultime sono in possesso dell’autore stesso e di mio figlio e mia nuora, i genitori di Stella Deniz, per farne regali agli amici. Però, chissà, prima o poi i testi usciranno da qualche altra parte, forse anche su questo blog: in tal caso, agli amici di famiglia si aggiungeranno gli ostinati venticinque lettori di queste pagine.
Il motivo della dedica a Stella Deniz? Beh, a parte che le voglio un gran bene e che le dedicherei ben più che pochi versi (ma non so fare altro), il motivo sta proprio nel suo nome, perfettamente raffigurato dai fiori di borragine:


Stella: e non è forse una stella
quella raffigurata dai fiori di borragine?
Deniz, che significa nella lingua turca
della mamma di questa piccola,
mare: e non è forse il colore del mare
quello che questi fiori hanno rubato
da un fondale
basso di sabbia bianca in un giorno
di sole forte?


Giudicate voi. La foto della copertina, che vedete qui sopra, parla da sola.

Impossibile trovare il libro in commercio, ma ne porterò con me qualche copia in occasione di letture o di presentazioni di altri volumi. Per gli appassionati.

P.S. Un grazie di cuore all’editore che, nell’epoca degli e-book, si è prestato a portare avanti questo lavoro in maniera artigianale, facendo montare il “sedicesimo” interno come si faceva una volta (pagine 1-16, 2-15 e così via, fino alle pagine 8-9 che, essendo quelle centrali, contengono la foto), con la copertina stampata a parte: il tutto quasi sotto le feste.