I segnalibri di Berlino sono nati come diario di un mio viaggio a Berlino nel 2007: tre poesie su come questa città e la non lontana Lipsia vivono il rapporto con la memoria e l’ansia di futuro. Ma anche tre poesie d’amore per luoghi segnati da un’atmosfera di fiaba non meno che da importanti testimonianze di cultura e di storia. Poi, al ritorno, al confronto con la cronaca, con una cronaca di violenze esplicitamente collegate, dai loro stessi autori, all’ideologia nazista, è nata una quarta poesia, il Poscritto.
La particolarità di questo libro è che i testi delle poesie in italiano sono seguiti dalla traduzione in tedesco realizzata da Giangaleazzo Bettoni, di professione avvocato (anzi giurista ai massimi livelli), ma soprattutto studioso per passione della poesia tedesca e traduttore per hobby. Nato a Roma, vissuto per tutta l’infanzia e l’adolescenza a Vienna, tornato a Roma per gli studi liceali e universitari, vissuto poi fino al 1946 a Lipsia e a Berlino, Giangaleazzo Bettoni è stato totalmente e naturalmente bilingue. Questa traduzione de I segnalibri di Berlino è l’unica testimonianza palese di un aspetto della sua cultura certamente riservato e personale, ma non per questo meno qualificato di quello pubblico del giurista di fama.
Purtroppo, la pubblicazione del libro è avvenuta a pochi mesi dalla sua morte. Giangaleazzo Bettoni è scomparso nel mese di novembre del 2008 all’età di novantatré anni.
Scrive Maddalena Fumagalli nelle Note per una città, il testo (si può prelevare da qui) che fa da introduzione al libro: «[…] i segni di una città di fiaba divengono realtà, le vie, la pioggia, l’asfalto di una città concretamente presente, che non ci lascia e ci costringe a riflettere».
Il libro è uscito ai primi di maggio del 2009 e il 18 dello stesso mese è stato presentato in anteprima alla Fiera del Libro di Torino da Cinzia Burzio e Maddalena Fumagalli.