Versi inutili e altre inutilità

Ho già scritto, nelle pagine di questo mio blog, a proposito della inutilità della poesia. Una inutilità che non costituisce un rifugio, un luogo nel quale appartarsi di fronte a quello che succede. È anzi per me un (o addirittura il) punto di vista forte dal quale guardare il mondo.

Versi inutili e altre inutilità, un piccolo libro di tre poesie, è uno sguardo rivolto al mondo proprio da questo punto di vista. E da qui, vi assicuro, si vede una notte profonda. Però si riesce anche a vedere oltre.Il libro è illustrato. I vsi sono accompagnati – lasciatemelo dire: amorevolmente accompagnati – dalle illustrazioni di Marco Vagnini, designer e docente dell’Isia (Istituto superiore per le Industrie artistiche) di Roma. Abbiamo fatto lavorare insieme le nostre immaginazioni, Marco Vagnini e io, e ne è uscito, anche per l’ottimo lavoro grafico dell’editore, più che un volume di testi poetici, un “oggetto” da toccare e da guardare nel suo insieme, oltre che da leggere, o meglio, mentre si legge.
Le pagine, a cominciare dalla copertina che si vede qui sopra, affiancano infatti alle parole disegni di una assoluta purezza grafica che ti prendono per mano nella lettura.
I testi mi sono maturati dentro da tempo e oggi hanno acquistato, senza che io all’inizio ne fossi pienamente consapevole, un sapore particolare di “attualità”. Quando ho cominciato a scrivere, oltre un anno fa, non potevo immaginare che la «notte» di cui parlavo sarebbe diventata sempre più buia e melmosa.
Rispetto a questa «notte» rivendico qui l’inutilità della poesia, anzi il valore della inutilità tout court e affido alla poesia il compito di continuare a esserci, semplicemente esserci, come pensiero che crea, per il momento in cui, prima o poi, ricominceremo a vedere la luce.
Il libro, data la sua particolarità – starei per dire: data la sua particolare inutilità -, non è in vendita attraverso i normali canali di distribuzione libraria. Chi lo desidera, trova qui le indicazioni su come acquistarlo.