Una traduzione da Linda Pastan

Nata a New York nel 1932, ma vissuta poi quasi sempre a Potomac, nei pressi di Washington D.C., Linda Pastan ha cominciato a pubblicare le sue poesie piuttosto tardi. La sua prima raccolta, A Perfect Circle of Sun, è del 1971. La poesia Gone Missing, della quale do qui sotto la traduzione, è tratta dalla raccolta The Last Uncle: Poems, pubblicata nel 2002.

Questa poetessa esce un po’ fuori dalle correnti più conosciute della grande poesia americana degli ultimi sessant’anni. Uno dei temi che lei affronta più volentieri – e che è invece quasi totalmente assente nei poeti della Beat generation o in quelli della East Cost a lei contemporanei – è quello della famiglia. Gone Missing (qui il testo originale), dedicata al distacco dei figli, rappresenta bene il modo in cui Linda Pastan affronta questo argomento: senza fronzoli, senza sentimentalismi, con una lucida coscienza dei rapporti umani che si stabiliscono nell’ambito familiare.
Tutto è rappresentato con immagini apparentemente banali, ma che invece lasciano il segno, e con un ritmo tagliente di straordinaria efficacia che ho cercato di mantenere nella traduzione.
Un grazie di cuore a Danièle Robert per i consigli con i quali ha aiutato la mia traduzione di questo testo.

Linda Pastan, Gone missing (da The Last Uncle: Poems, 2002)
Traduzione di Michele Tortorici, Scomparso


Sul confine indistinto
tra senso
e insensatezza
un ragazzo fa un passo oltre
il limite del mondo
e si porta dietro un maglione
blu, un rasoio e
le tasche svuotate
delle cose che si lascia dietro
tutta la sicurezza. La notte

non si muove, l’unica luce
una falce di luna.
Lascia lo spazzolino da denti
le lettere disegnate del suo nome
e una visione, una foto precisa,
di ciò che noi temiamo più di tutto:
i nostri figli diletti liberati
a nostra insaputa o per caso
nel mondo meraviglioso
che non perdona.